A seguito della dismissione militare, negli ultimi 45 anni il Lazzaretto Nuovo ha attraversato molteplici passaggi proprietari (prima Demanio dello Stato, di recente il Comune di Venezia): l'interruzione dell'abbandono e dei vandalismi, l'avvio e la continuità del progetto di rinascita dell'isola, oltre che di tutela e sorveglianza, sono stati garantiti dall'ininterrotto impegno delle due associazioni attualmente concessionarie. La valorizzazione del bene ha portato nel 1985 il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali a riconoscere il Lazzaretto Nuovo di particolare interesse ai sensi della legge 1° giugno 1939 n. 1089; nel 1997 a stabilirvi il Deposito per materiali archeologici di provenienza lagunare della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio; e nel 2001 a sottoscrivere un protocollo d'intesa che ha affiancato, ai compiti di protezione del patrimonio culturale, anche quelli di scavo archeologico e di numerose attività condivise. A sostegno di questo partecipato progetto ecomuseale, la presenza e l'opera delle due associazioni hanno quindi stimolato e coadiuvato investimenti pubblici e privati per diversi milioni di Euro. Sede veneziana dell’Archeoclub d’Italia, associazione nazionale con sede centrale in Roma e presente in molte città italiane, Ente Morale riconosciuto che opera nel campo dei Beni Culturali. Sede locale costituita nel 1985 su iniziativa di un gruppo di Soci, tra i quali il prof. Riziero Giunti e il prof. Gerolamo Fazzini, e intitolata a Luigi Conton, pioniere dell’archeologia lagunare. Nell’ottica della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-culturale veneziano e con particolare riferimento al territorio della Laguna, in questi anni l’Archeoclub ha avviato a Venezia numerose iniziative, con scopi divulgativi ma anche di segnalazione e di denuncia, evidenziando aspetti, argomenti ed esempi, nel campo dell’archeologia, dell’arte, dell’architettura veneziane, spesso considerati “minori”, non però meno degni d’attenzione, quali pozzi, portali, sculture erratiche, reperti ceramici, mestieri artigiani, fortificazioni… Dal 1987 contribuisce in maniera determinante alla rinascita dell’isola del Lazzaretto Nuovo nella Laguna Nord di Venezia, con l’organizzazione dei Campi archeologici estivi a livello nazionale e internazionale, rivolti in particolare ai giovani, in collaborazione con l’associazione “Ekos Club”, concessionaria dell’isola, con la Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico di Venezia e Laguna, e con la Soprintendenza Archeologica del Veneto. Dal settembre 2013 garantisce gratuitamente un servizio di vigilanza, visita pubblica e piccole manutenzioni per l’isola del Lazzaretto Vecchio secondo un Protocollo d’intesa con il Ministero della Cultura, attivato dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto e poi con la Direzione Regionale Musei Veneto. I due Lazzaretti veneziani costituiscono un binomio di grande interesse storico-culturale e monumentale con particolare riferimento alla storia della Sanità. Dai primi anni Novanta pubblica un trimestrale di informazione ArcheoVenezia che si è caratterizzato nel trattare sinteticamente temi e argomenti di interesse o attualità nel campo dei Beni culturali. (Leggi il 40° numero dedicato ai trent’anni dell’Archeoclub di Venezia.) Dal 1992 la sede veneziana è iscritta nel Registro Regionale Veneto del Volontariato (L. 266/1991 – iscr. 12.01.93, VE 0127); come tale ha stipulato Convenzioni per servizi in alcuni musei, quali il Museo della Ceramica alla Cà d’Oro (sale della Ceramica, che custodiscono alcuni tra i più significativi reperti ceramici lagunari (“Collezione L.Conton”) e la Sezione archeologica del Museo di Torcello, e per collaborazioni con la Fondazione Querini Stampalia, la Fondazione Ugo e Olga Levi, l’Archivio Patriarcale e l’ASAC Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale. La Convenzione con l’Archivio di Stato di Venezia vede un gruppo di Soci svolgere, nell’ex-convento dei Frari che dai primi del 1800 conserva i documenti della Serenissima, un importante lavoro di volontariato per la sistemazione e catalogazione del materiale archivistico e per potenziare alcuni servizi resi al pubblico dall’Istituto. (L’attività di un socio Archeoclub all’Archivio è uno dei sei episodi del film-documentario di Carlo Mazzacurati “Sei Venezia”. Ad inizio 2017 un lavoro decennale permette la digitalizzazione di 3100 mappe napoleoniche.) Le convenzioni sono anche un’importante occasione di tirocinio-formazione lavoro per gli studenti universitari (documentabile a richiesta con attestato e valide per crediti scolastici): anche grazie a questo apprendistato, sono diversi gli ex-tirocinanti che hanno poi intrapreso la strada professionale, dall’archeologia al restauro, al lavoro in biblioteca.